Il restauro dell’opera Pratone
Progetto di tesi
La tirocinante di Fondazione Plart Antonietta Di Marco ha conseguito presso l’ Accademia di Belle Arti di Napoli il Diploma Accademico di II livello in Restauro Abilitante alla professione di restauratore di beni culturali, con 110 e lode e dignità di pubblicazione. Relatori: Prof.ssa Gabriella Russo, Prof.ssa Giovanna Cassese, Prof. Donato Inverso; Correlatori: Dott.ssa Alice Hansen, Dott.ssa Pina Di Pasqua, Prof. Marco Cantisani
Il Pratone è una seduta di radical-design realizzata dalla Gufram nel 1971 ed ideata dal Gruppo Strum, in poliuretano espanso, prodotta in serie (circa 200 pezzi) e considerata, nel panorama nazionale e internazionale, un’icona del made in Italy. L’opera in esame è il Pratone conservato al Museo Plart , della collezione Incutti, certificato come un prototipo del 1960, acquistato in un’asta nel 1984. La tesi ha discusso le problematiche di conservazione e di restauro legate a quest’opera, riferendosi anche ad altre opere contemporanee in poliuretano espanso, che, con differenziazioni e proprietà nello specifico, sono afflitte dalle medesime problematiche di conservazione a causa del medesimo materiale costitutivo. Il poliuretano, infatti, è un materiale performante e maneggevole nella realizzazione, ma non trova lo stesso riscontro positivo in ambito conservativo, soprattutto quando la fruibilità dell’opera comporta (o ha comportato) stress meccanici importanti. Le operazioni di restauro avvenute (spolveratura, pulitura, consolidamento, integrazione materica, ecc.) sono state accostate a uno studio mirato sulla conservazione dell’opera negli ambienti della struttura specifica, realizzando un progetto esecutivo per un futuro restauro da realizzare coinvolgendo l’azione attiva di professionalità diverse creando un team di esperti efficiente e risolutivo, e un progetto per una teca espositiva idonea alla manutenzione costante dell’opera e alla sua conservazione.