Collezione permanente

Il Plart possiede una delle collezioni di plastiche storiche più organiche al mondo, frutto della donazione dei fondatori Maria Pia Incutti e Salvatore Paliotto. Gli oltre 2.000 oggetti che la compongono sono il risultato di un paziente e attento lavoro di scouting condotto da Maria Pia Incutti, soprattutto tra gli anni Settanta e Novanta, nei negozi di modernariato, nei mercatini e nelle aste di tutto il mondo.
Accanto ad opere di importanti artisti e designer contemporanei italiani e internazionali del calibro di Tony Cragg, Haim Steinbach, Peter Ghyczy, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Enrico Baj e Ugo La Pietra, il cuore della raccolta è rappresentato da una selezione curiosa e raffinata di oggetti di design anonimo che raccontano la storia di questo variegato e duttile materiale dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri: borse, gioielli, arredi, utensili comuni, elettrodomestici, giocattoli e apparecchi radio, realizzati in bois durci, celluloide, acrilico, resina fenolica, polietilene, polistirene, pvc, abs e altri polimeri sintetici.
Oltre a tracciare un’approfondita analisi dell’evoluzione del gusto “popolare” nel corso di due secoli, come scritto da Renato De Fusco nel 2014, “la collezione consente di stabilire rapporti e relazioni fruttuose, dal punto di vista storico-critico, fra ambiti apparentemente distanti: l’artigianato e l’arte da un lato, la produzione industriale dall’altro”. L’eccezionale incontro tra arte e design d’autore è testimoniato dai tanti prototipi progettati negli anni Sessanta e Settanta dalla Gufram, come il Capitello firmato dallo Studio65, il Cactus di Guido Drocco e Franco Mello, il Pratone di Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, la Farfalla e il Pavé Piuma di Piero Gilardi, il Tavolo-erba e l’Incastro di Franco Mello, tutti in poliuretano.
Nel 2009, per il particolare valore della sua collezione, il Plart è stato riconosciuto dalla Regione Campania come Museo di interesse regionale. Dal 2010 è entrato a far parte della rete dei Giacimenti del Design Italiano istituita dalla Triennale di Milano – Museo del Design, con l’obiettivo di far emergere e rappresentare questa realtà che costituisce il valore principale del sistema italiano del design. Dal 2020 fa parte dei Luoghi del Contemporaneo, progetto promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT per la mappatura e la promozione della rete dei luoghi dell’arte contemporanea in Italia.

Thermos
1950-ca., Sunshine – Inghilterra
resina ureica, 237×98ø mm
Vasi
Enzo Mari
1969, Danese – Italia
polivinilcloruro, 175×250-173×248 mm
Altoparlante
1930-ca., Philips – Olanda
resina fenolica, 390x325x105 mm
Radio
1970-ca., SonoVox – Italia
polistirene, 140x180x120 mm
Ventaglio
1920-ca., Francia
nitrato di cellulosa, 162x141x26 mm
Occhiali da sole
1960-ca., Italia
polietilene, 50x140x4 mm
Guanti
1950-ca., Dupont – Hong-Kong,
nylon 6, 250×110 mm
Caraffa-Riviera
Giovanni-Raimondo-Guzzini
1960, Fratelli-Guzzini – Italia
polimetilmetacrilato, teak, 260×110 mm
Coppa Dropp
Niels Romer
2012 Menu-Design – Germania
silicone, 15×29ø mm
Mele
Piero-Gilardi
1981
poliuretano espanso, 125×500ø mm
Vaso Aurora
1960-ca., Italia
polipropilene, 200x135x100 mm
Bracciale
Enrica-Borghi
2010, polietilene tereftalato
200×240ø mm